"Come ho sempre fatto nella mia vita
da sindaco, quando accompagno qualcuno a fare una denuncia lo
accompagno sempre fino alla fine. Ci tenevo ad essere con loro
oggi qui come ho fatto per altri imprenditori e cittadini che
hanno avuto il coraggio di denunciare e di togliersi il cappio
asfissiante della criminalità organizzata che fa le estorsioni".
Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, uscendo dal
Tribunale dove oggi ha accompagnato un imprenditore che ha
denunciato i suoi estortori e che ora sono a processo.
Nel processo sono imputati per estorsione aggravata dal
metodo mafioso Tommaso Parisi (detto il cinese) e Paolo Bruni
vicini al noto clan Parisi, che sono accusati di avere imposto
all'imprenditore, titolare di una grossa azienda ittica,
l'assunzione di un dipendente e prezzi di favore per esponenti
del clan che facevano acquisti di pesce. L'azienda possiede
anche alcune pescherie al dettaglio. L'imprenditore e la sua
famiglia hanno denunciato i loro presunti estortori dopo avere
subito per anni le richieste del clan (tra il 2014 e il 2019).
"Io non sarò più sindaco tra pochi giorni - ha detto Decaro
- e in questi anni abbiamo accompagnato tanti pezzi di comunità
a stare insieme ad avere il coraggio di reagire perchè alla
criminalità organizzata si può reagire e bisogna avere il
coraggio di farlo". Con il sindaco c'era anche il referente
della locale associazione antiracket, Renato De Scicolo.
Nell'udienza di oggi sono stati ascoltate le testimonianze
della parte civile. L'imprenditore e la sua famiglia sono parte
civile nel processo, assistiti dall'avvocato Piervito
Castiglione Minischetti dello studio Fps. Il processo proseguirà
a settembre.
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