Quello delle adesioni ai fondi
pensione "è un problema vero", perché "non sono aumentate: negli
ultimi 25 anni siamo andati dal 25% al 30% circa. E lì siamo
rimasti". A parlare così il presidente del Mefop (la società
per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione, che ha il
ministero dell'Economia come principale azionista, ndr) Mauro
Marè, stamattina, nella Commissione parlamentare per il
controllo degli Enti previdenziali, aggiungendo l'identikit
degli associati: "Prevalentemente gli iscritti ai sindacati, del
Centro-Nord, con un certo livello di reddito", mentre "un
autonomo, del Centro-Sud, con un minor livello di istruzione,
fondamentalmente non aderisce".
"Tra le tante attività svolte, nella mia vita - ricorda dinanzi
ai membri della Bicamerale guidata dal deputato della Lega
Alberto Bagnai - c'è stata quella di rappresentante per il
ministero del Lavoro nella Cassa dei giornalisti, l'Inpgi (dal
2022 la gestione degli iscritti dipendenti è passata all'Inps,
ndr): al di là della gestione delle pensioni dei giornalisti,
generosa, o meno, il problema è che non c'erano più i
giornalisti. Quando vengono meno gli attivi, quelli, cioè, che
pagano i contributi, si può avere qualunque idea politica, o
filosofica", ma resta il "problema" dell'equilibrio dei conti,
aggiunge Marè. "E - sottolinea - il medesimo rischio c'è per
altre Casse" previdenziali private dei professionisti, "e lo
stesso potrebbe avvenire per i Fondi pensione".
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