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Il test ai magistrati dal 2026, il Csm nominerà i prof

Il test ai magistrati dal 2026, il Csm nominerà i prof

Nordio, 'Nessuna invasione di campo'. Anm, 'C'è tempo per cancellarli'

ROMA, 27 marzo 2024, 11:31

di Lorenzo Attianese

ANSACheck

I test ai magistrati si faranno per i bandi dal 2026 - RIPRODUZIONE RISERVATA

     Via libera del governo ai test psicoattitudinali per l'accesso alla professione dei magistrati dal 2026, forse simili a quelli cosiddetti 'Minnesota', che valutano la personalità dei candidati. Il decreto legislativo approvato in Consiglio dei ministri ha avuto modifiche fino all'ultimo minuto, che però non mitigano le proteste dell'Associazione nazionale magistrati: sarà il Consiglio superiore della magistratura a nominare i docenti universitari in materie psicologiche che - su indicazione Consiglio universitario nazionale, organo indipendente dell'università - faranno parte della commissione giudicante. Il colloquio psicoattitudinale si svolgerà durante la prova orale, ma già dopo quella scritta riceverà dei test su un foglio, individuati dal Csm, sul modello di quelli utilizzati per quelli effettuati agli agenti di polizia. Questi costituiranno la base per il futuro colloquio psicoattitudinale, che sarà comunque diretto dal presidente della commissione esaminatrice, e non da uno psicologo (il quale sarà presente solo come ausilio), alla quale è demandato in maniera collegiale il giudizio finale sul complesso delle prove.

    Un cambiamento significativo, quindi, rispetto alla bozza circolata fino a poche ore prima, la quale prevedeva invece che il ministro della Giustizia nominasse commissioni di esperti e valutasse le procedure dei test, d'intesa con il Consiglio superiore della magistratura. Nel decreto legislativo che entrerà in vigore ci sarà invece un doppio livello di garanzia: il Csm disciplinerà i test in via generale e poi la commissione esaminatrice deciderà. L'esame di accesso si potrà comunque ripetere quattro volte.

    Ma l'Amn non cede di un passo di fronte alla linea morbida e con il presidente Giuseppe Santalucia punta il dito: "Più che una sciagura, è una norma simbolo, lo scopo era creare una suggestione nell'opinione pubblica, che i magistrati hanno bisogno di un controllo psichico". E rinvia un'eventuale mobilitazione sul tema: "Sullo sciopero ne riparleremo, siamo tutti uniti. È una norma irrazionale, entrerà in vigore nel 2026, c'è spazio per convincere ad eliminarla".

    Il Guardasigilli bolla però queste reazioni come "polemiche sterili, vuote astrazioni", sottolineando anche il parere favorevole delle Commissioni Giustizia alla richiesta di valutare i test: "Quando entrambe le Camere ti inviano determinate osservazioni è quasi un dovere del governo quello di adeguarsi. Non c'è un'invasione di campo o interferenza da parte dell'esecutivo nei confronti della magistratura. Non c'è nessun vulnus, nessuna lesa maestà". Il ministro cita come esempio i test psicoattitudinali già previsti per chi lavora nelle forze dell'ordine, come quelli per i carabinieri che durano tre giorni: "l'esame psicoattitudinale è previsto per tutte le funzioni più importanti del Paese: medici, piloti aereo, forze dell'ordine. Il pubblico ministero è il capo della polizia giudiziaria e la pg è sottoposta a test psicoattitudinali. Quindi se lo facciamo a chi obbedisce a un comandante, perché non sarebbe possibile farlo con chi ha guida la polizia giudiziaria?".

    Poi rivela: "Mi sono sottoposto ai test psicologico del Minnesota, che è quello che vorremmo introdurre qui. Del resto non c'è nulla di male se una persona cerca di capire com'è fatta e magari può cercare di correggersi persone che hanno in mano le vite degli altri, come i medici". Un ultimo passaggio sui 'tagli' al collocamento dei magistrati fuori, ruolo un altro dei provvedimenti approvati: "Ci sono state numerose pressioni per diminuire questo numero: lo abbiamo portato a 180. La norma, però entrerà in vigore nel 2026 perché allo stato attuale non sarebbe possibile depauperare alcuni organi di magistrati che sono essenziali".
   

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