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Pensioni, dalle rivalutazioni al Tfr, il decreto in 8 punti

Pensioni, dalle rivalutazioni al Tfr, il decreto in 8 punti

Previsti anche 1 miliardo per cig in deroga e data unica assegni

22 maggio 2015, 13:17

Redazione ANSA

ANSACheck

Il ministro dell 'Economia © ANSA/EPA

Il ministro dell 'Economia © ANSA/EPA
Il ministro dell 'Economia © ANSA/EPA

Il decreto pensioni approvato dal consiglio dei ministri consta di 8 articoli, dedicati solo in parte alla soluzione del caso scatenato dalla sentenza della Corte Costituzionale. Si parte dai rimborsi e dall'indicizzazione e si arriva infatti a misure per il Tfr in busta paga, passando per il rifinanziamento della cig in deroga.

Eccone i contenuti capitolo per capitolo.

RIVALUTAZIONE AUTOMATICA PER FASCE - Per il 2012 e il 2013 sono già state rivalutate al 100% le pensioni fino a tre volte il minimo, al 40% quelle tra tre e quattro volte il minimo, al 20% quelle tra quattro e cinque volte il minimo, al 10% infine quelle tra cinque e sei volte il minimo. Per gli assegni complessivamente superiori a sei volte il minimo non ci sarà alcun adeguamento. Per il 2014 e il 2015 la rivalutazione è stabilita invece al 20% di quanto percepito come rivalutazione per il 2012 e il 2013 e, a decorrere dall'anno 2016, al 50% anche in questo caso di quanto percepito come rivalutazione 2012-13.

ARRETRATI NELL'ASSEGNO DI AGOSTO - Le somme dovute in base alle disposizioni del decreto verranno corrisposte dal primo agosto 2015.

RISPETTATI I VINCOLI DI FINANZA PUBBLICA - Le misure previste permettono di mantenere inalterato il rapporto programmatico deficit/Pil al 2,6% indicato nel Def per il 2015. Restano fermi i livelli del saldo netto da finanziarie e del ricorso al mercato fissati nella legge di stabilità.

CAMBIA IL MONTANTE CONTRIBUTIVO - Il coefficiente non potrà essere inferiore a uno. In pratica si evita così la svalutazione delle pensioni per gli anni di crisi e di Pil negativo. La misura costa 11,9 milioni fino al 2023 e di 200mila euro a partire dal 2024. Le coperture arriveranno dal Fondo per interventi strutturali di politica economica.

DATA UNICA PER TUTTI GLI ASSEGNI - A decorrere dal primo giugno 2015, per razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall'Inps, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell'Inail sono posti in pagamento il primo giorno di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o "non bancabile", con un unico mandato di pagamento. Dal 2017, i pagamenti avverranno invece il secondo giorno "bancabile" di ciascun mese.

UN MILIARDO PER CIG IN DEROGA - Il Fondo sociale per occupazione e formazione viene incrementato per il 2015 di 1 miliardo di euro, per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Gli oneri saranno coperti dal riducendo l'apposito fondo istituito dalla legge di Stabilità 2015 presso il ministero del Lavoro con una dotazione di 2,2 miliardi per ciascuno degli anni 2015 e 2016 e di 2 miliardi dal 2017. Arriva anche il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il settore della pesca per 5 milioni.

70 MILIONI PER CONTRATTI DI SOLIDARIETA' - Il decreto autorizza per l'anno 2015 la spesa di 70 milioni di euro.

NIENTE ONERI PER TFR IN BUSTA PAGA - Nel decreto sono state inserite anche misure che facilitano i finanziamenti bancari in favore di datori di lavoro che non intendono corrispondere immediatamente il Tfr con risorse proprie. Le operazioni saranno esentate da oneri fiscali e semplificate nella procedura per ottenere garanzie, attraverso l'introduzione di un "privilegio speciale" sul credito specifico.

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