Quello della mancanza di personale,
ha osservato Gardini nel suo intervento alla 42esima assemblea
annuale, "è il principale ostacolo anche per la crescita delle
cooperative, per 1 su 2 è un problema oramai strutturale a cui
non sembra esserci rimedio, almeno nel breve medio periodo". Il
presidente ha quindi sottolineato che secondo quanto emerge
dall'analisi congiunturale completata dal Centro Studi
Confcooperative a febbraio/marzo le 17.000 imprese associate del
campione rappresentativo potrebbero fare altre 30.000 assunzioni
ma "non trovano personale formato e disponibile: nel socio
sanitario, nell'agroalimentare, nel trasporto, nei servizi
turisti e culturali. Una mancanza dal conto salato per il paese,
il Censis stima in 28 miliardi il costo per il solo 2023, vale a
dire l'1,5% del Pil" ha aggiunto.
Il presidente di Confcooperative ha quindi illustrato le
caratteristiche di un mercato del lavoro a luci e ombre. Ci
troviamo infatti di fronte a "un'Italia del paradosso perché
cala la disoccupazione al 7,2% con gli occupati che sfiorano i
24 milioni (23.849.000), ma sono 12.377.000 gli inattivi, vale a
dire 1/3 della popolazione tra i 15 e i 64 anni". Inoltre "i
Neet sono calati a 2.153.000 (-786mila rispetto al 2021). Gli
inattivi sono 1/3 della popolazione compresa tra i 15 e i 64
anni, ben 12.377.000, e tra loro 2.659.000 sono donne che non
cercano lavoro per motivi familiari, perché assistono un
familiare anziano, minore o disabile". Un dato, questo, che a
suo parere "sottolinea ancora una volta la necessità di
rafforzare le politiche di conciliazione, di offrire più servizi
a supporto delle famiglie".
Gardini ha quindi osservato che bisogna considerare anche
l'impatto della tecnologia e dell'intelligenza artificiale.
Ricordando a tal proposito che il Fondo Monetario Internazionale
stima che nelle economie avanzate il 60% degli occupati dovrà
confrontarsi con i sistemi di Intelligenza Artificiale e circa
la metà di essi potrebbe uscirne penalizzata. "La soluzione - ha
detto - è più formazione come politiche attive del lavoro".
Il presidente di Confcooperative si è poi soffermato
sull'importanza del contrasto alle false coop e alle false
imprese. "Lo strumento della revisione - ha osservato - è
fondamentale per mantenere l'autenticità del modello cooperativo
e il rispetto della mutualità. Vanno contrastate le false
cooperative attraverso la riforma della vigilanza che è allo
studio del Mimit. Così come vanno combattute le false imprese di
ogni tipologia societaria: Spa, Srl, srl semplificate … che
sfruttano 2.842.000 lavoratori in un contesto di diffusa
irregolarità fiscale e contributiva". Si tratta in questo caso,
ha puntualizzato, di "una condizione che viola la dignità delle
persone".
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