Una squadra speciale per una risposta rapida al virus dell'Ebola negli Stati Uniti qualora ce ne fosse bisogno. L'amministrazione Obama cerca di smorzare le critiche e lancia, tramite il Pentagono, la nuova iniziativa: un team militare pronto a scendere in campo negli Usa se dovessero esserci nuovi casi. Il ministro della Difesa, Chuck Hagel, dispone la creazione della squadra speciale, composta da 30 persone che saranno addestrate, a partire dai prossimi giorni, in Texas.
La decisione - afferma il Pentagono - e' stata presa su richiesta del Dipartimento della Sanita' ed e' un'ulteriore misura precauzionale ''per assicurare che il paese sia pronto a rispondere rapidamente, in modo efficace e sicuro nell'eventualita' di nuovi casi''. Il team specializzato rispondera' solo a nuovi casi negli Stati Uniti e non sara' inviato all'estero, dove sono gia' impegnati militari americani per costruire centri di assistenza.
''Hagel e' impegnato ad assicurare che il Dipartimento della Difesa sia pronto, se richiesto, a sostenere la risposta del governo'' all'ebola, mette in evidenza il portavoce del Pentagono. Nelle ultime ore il presidente americano Barack Obama ha fatto il punto della situazione con il consiglio per la sicurezza nazionale e le autorita' sanitarie, rivedendo anche le misure per assicurare che Dallas, dove sono stati diagnosticati tre casi, abbia le risorse necessarie. Il tutto in attesa delle nuove linee guida delle autorita' sanitarie a tutela del personale medico: un annuncio e' atteso a breve e potrebbe riguardare la necessita' di indossare tute che coprano ogni millimetro di pelle, cosi' da evitare il contagio. I protocolli seguiti finora hanno probabilmente causato il contagio di due infermiere, rivelandosi inadeguati: si tratta di protocolli delineati sulla base delle raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' e - secondo alcuni - non adatti a strutture ospedaliere perche' definiti per trattare pazienti sul campo.
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