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Drammatico appello ostaggio, ma l'Isis sembra in rotta

Drammatico appello ostaggio, ma l'Isis sembra in rotta

"24 ore o mi uccidono". Minacce anche a pilota giordano catturato

ROMA, 27 gennaio 2015, 22:06

di Claudio Accogli

ANSACheck

Isis su ostaggio giapponese ucciso, 'eravate stati avvertiti ' [ARCHIVE MATERIAL 20150124 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA

Isis su ostaggio giapponese ucciso, 'eravate stati avvertiti ' [ARCHIVE MATERIAL 20150124 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA
Isis su ostaggio giapponese ucciso, 'eravate stati avvertiti ' [ARCHIVE MATERIAL 20150124 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Isis dirama un nuovo ultimatum per la sorte dell'ostaggio giapponese, che aggancia a quella del pilota giordano catturato in Siria. Ma gli esperti segnalano che l'Isis è "alla disperazione".

"Questo è il mio ultimo messaggio, mi restano 24 ore di vita, forse meno al pilota giordano", è il nuovo drammatico appello audio di Kenji Goto, il reporter giapponese nelle mani dell'Isis che chiede la liberazione della kamikaze mancata Sajida al-Rishawi, la vedova nera irachena in carcere in Giordania.

L'ultimo 'video' è in realtà un nuovo fermo immagine di Goto che questa volta ha nelle mani una foto del pilota giordano Muadh al-Kassasbe, catturato in Siria dai jihadisti il 24 dicembre scorso: l'Isis ha affermato di aver abbattuto il suo caccia nei pressi di Raqqa, mentre fonti americane e giordane parlano di un "incidente". Successivamente, una tv siro-iraniana ha parlato della sua uccisione in carcere: da allora lo Stato islamico non ha pubblicato foto, video o notizie su di lui.

"Il pressing dell'Isis sul governo di Amman illustra la disperazione dell'organizzazione, che cerca di ottenere qualsiasi cosa con questo ostaggio dopo aver fallito con le richieste per la liberazione di Foley e Kassig", stima Rita Katz, la 'cacciatrice dei jihadisti' che ha fondato il Site.

"Coinvolgere Kassasbe - continua Katz - assicura all'Isis che la Giordania avrà un interesse diretto nel rilascio di Sajida al-Rishawi". Proprio ad Amman, il governo giapponese ha messo in piedi la sua unità di crisi, dopo la pubblicazione delle prime minacce dell'Isis alla vita degli ostaggi giapponesi, uno dei quali è stato messo a morte sabato scorso. E Tokyo ha affidato alla Giordania la trattativa per la liberazione di Goto.

Nel nuovo audio, il reporter giapponese afferma in inglese che "la palla è adesso in mano ad un tribunale giordano" e che "ogni ulteriore rinvio di Amman significherà che sarà responsabile della morte del pilota". E la Giordania non se lo può permettere: l'uccisione di Kassasbe, segnalano gli analisti giordani, potrebbe infiammare l'opinione pubblica. Tanto che Amman starebbe valutando seriamente uno scambio di prigionieri.

In realtà, sin da dicembre era emerso che l'Isis per la liberazione del pilota voleva fosse liberato Ziad al-Karboli, un ex consigliere del leader di al Qaida in Iraq, Zarqawi. L'uomo è in carcere in Giordania dal 2008, dove è stato condannato alla pena capitale per l'uccisione di un cittadino di Amman. Stamani, la madre ha confermato di essere stata informata del fatto che "l'Isis sta cercando di ottenere la liberazione di Karboli".

Una matassa difficile da dipanare: quel che appare certo è che l'eventuale liberazione di Sajida al-Rishawi o di Karboli sarebbe un successo importante per Abu Bakr al Baghdadi e rivitalizzerebbe il morale dei suoi seguaci, costretti a fare i conti in queste ore con una serie di disfatte militari. Dalla sconfitta a Kobane, in Siria, città simbolo della resistenza curda all'avanzata jihadista, fino alla regione di Diyala, in Iraq, liberata dalle forze di Baghdad, che ora puntano a riconquistare Mosul, la 'capitale' dello Stato islamico. E l'offensiva anti-Isis ha costretto i jihadisti a cambiare radicalmente la propria propaganda: sono lontani i tempi in cui sulle colline di Raqqa Jihadi John sgozzava gli ostaggi e veniva trasformato in star da video montati in stile hollywoodiano.

Sulla testa dei jihadisti continua poi la pioggia di raid della Coalizione: da quando sono iniziati, a metà settembre, avrebbero già ucciso 6.000 miliziani, oltre il 10% della forza complessiva di Baghdadi, che ora, come Hitler, è costretto a mandare in prima linea i battaglioni composti da minorenni e ragazzini.

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