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Lazio-Chievo 1-1, rammarico Pioli: "Dovevamo chiudere prima"

Lazio-Chievo 1-1, rammarico Pioli: "Dovevamo chiudere prima"

Paloschi replica a Klose, biancocelesti secondi ma con rimorsi

26 aprile 2015, 21:35

Redazione ANSA

ANSACheck

Lazio-Chievo Verona - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lazio-Chievo Verona - RIPRODUZIONE RISERVATA
Lazio-Chievo Verona - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Chievo si conferma 'bestia nera' della Lazio. All'Olimpico, infatti, i veneti trovano il settimo pareggio nelle ultime 11 partite, frenando la corsa di Stefano Pioli, cui non basta nemmeno lo scaramantico cappotto di cammello sfoggiato dal presidente Claudio Lotito, nonostante il tepore primaverile, e vero e proprio portafortuna per il patron, anche nella promozione della 'sua' Salernitana in Serie B, conquistata proprio ieri all'Arechi. "Il Chievo si è dimostrato un avversario ostico. Ma non c'è nessuna depressione, c'è rimpianto. E' chiaro che volevamo tornare alla vittoria - ammette l'allenatore Pioli -, abbiamo disputato una buona partita, con 23 tiri, tante occasioni, ma dobbiamo crescere in determinazione, perché non puoi lasciare le partite aperte".

Per i biancocelesti è comunque secondo posto solitario, ma manca l'allungo importante sulla Roma. "Non abbiamo permesso alla Juve di vincere il campionato, abbiamo recuperato un punto e migliorato la nostra classifica, ora dobbiamo stringere denti e riprendere subito la nostra corsa - avverte Pioli -. Il campionato si deciderà il 31 maggio. Le squadre si equivalgono, sono molto forti e, se noi siamo in questa posizione, significa che abbiamo fatto tanto". Contro il Parma non ci sarà Onazi (squalificato), mentre sono da valutare Klose (uscito per un fastidio muscolare) e Mauri (in tribuna, per un problema all'inguine). "E' un momento particolare perché abbiamo tre partite in sette giorni con qualche infortunato di troppo - rileva Pioli -. Le assenze di oggi? La squadra era competitiva. È chiaro che il nostro percorso si deve ancora formare del tutto e queste partite una grande squadra le deve portare in porto, significa che in qualche situazione possiamo fare meglio". Mastica amaro anche Basta: "Sono due punti persi - dice il serbo -, se non avessimo perso dei punti in questo campionato a quest'ora eravamo tranquillamente secondi. Ma questo punto fa la differenza fra noi e la terza posizione". "Ora pensiamo al Parma", assicura Keita. 

Paloschi replica a Klose, biancocelesti secondi ma con rimorsi - La sconfitta della Roma con l'Inter era un'occasione ghiotta, ma la Lazio l'ha in parte sprecata non andando oltre l'1-1 in casa contro il Chievo. Il punto preso vale comunque il secondo posto solitario per i biancocelesti, e un altro passo verso la salvezza per i veneti, però non era così che speravano andasse gli oltre 45mila tifosi dell'Olimpico, il tecnico Pioli e il presidente Lotito. Sull'onda dell'entusiasmo per la promozione della sua Salernitana in serie B, il n.1 laziale, dotato del paltò cammello portafortuna, pregustava già i tre punti di distacco sulla Roma grazie alla prodezza di Klose allo scadere del primo tempo, invece la rete di Paloschi nella ripresa ha cambiato tutti gli scenari, facendo capire anche all'aquila Olimpia - oggi disturbata da una cornacchia impertinente nel suo volo sul prato dello stadio - che la lotta per la Champions sarà dura nelle sei giornate che mancano alla fine del campionato.

Il tecnico Pioli, acclamato all'inizio come merita, considerava digerita la sconfitta con la Juve, messa in conto alla vigilia e peraltro non subita nel gioco, e voleva ritrovare immediatamente la strada della vittoria contro un'avversaria sulla carta facile. La realtà è stata diversa. Da un lato il Chievo, ordinato, prudente ma sempre pericoloso, si è confermato la bestia nera della Lazio, avendo perso all'Olimpico solo due volte nelle ultime 13 gare. Dall'altra, le assenze hanno pesato più del previsto, costringendo l'allenatore laziale a tornare al modulo 4-3-3. Con Biglia, De Vrij e Parolo infortunati e Cataldi squalificato, il 4-2-3-1 che tanto aveva reso finora è stato messo in soffitta, con l'inserimento a centrocampo di Ledesma e Onazi, entrambi opachi, il rientro di Radu in difesa e la rinuncia, che si è sentita, a Mauri in avanti per schierare il tridente Candreva-Klose-Anderson. Il brasiliano non ha fatto i soliti miracoli, l'azzurro è stato costantemente pericoloso ma ha sbagliato troppo al momento decisivo. Il campione tedesco ha fatto invece il suo dovere segnando la rete che sembrava aprire le porte del paradiso alla Lazio, schiodando il risultato al 45' con una fuga sulla sinistra conclusa con un tocco morbido a battere Bizzarri. Un gol, l'undicesimo stagionale del campione, che ha fatto impazzire l'Olimpico, rivelatosi però illusorio.

La Lazio ha avuto un avvio brillante, stringendo il Chievo nella sua area. Al 2', una punizione di Candreva ha sfiorato il palo alla sinistra di Bizzarri. L'esterno azzurro è stato continuo e pericoloso, calciando altre due volte verso la porta del Chievo, mentre Felipe Anderson e Klose faticavano a cercare spazi nella difesa veneta, con Ledesma chiamato a dirigere le operazioni da centrocampo. Allentata la morsa iniziale, il Chievo ha messo fuori la testa ma senza mai impegnare Marchetti. Al 32', la Lazio ha avuto la miglior occasione: Candreva, liberato da Lulic a due passi da Bizzarri si èfatto parare la conclusione. Poi ci ha pensato Klose e il secondo tempo sembrava una formalità. Niente affatto. La Lazio ha cercato il raddoppio trovando però un Bizzarri pronto sulle conclusioni di Onazi e pi Keita, subentrato al 14' a Klose. Intanto però il Chievo si è fatto sotto e dopo due tentativi con Schelotto da lontano e Botta di testa ha trovato al 30' il pareggio con Paloschi. Liberato in area da un colpo di testa errato di Mauricio, l'attaccante ha calciato forte al volo battendo Marchetti. Inutili gli ultimi assalti della Lazio, che ora dovrà ritrovare la concentrazione per battere almeno il Parma mercoledì, sempre all'Olimpico.

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