/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Milan-Juventus: Berlusconi si arrabbia, non fanno ciò che dico

Milan-Juventus: Berlusconi si arrabbia, non fanno ciò che dico

Presidente Milan deluso per gioco rinunciatario dei rossoneri

21 settembre 2014, 22:52

Redazione ANSA

ANSACheck

Soccer: Serie A; Milan-Juventus - RIPRODUZIONE RISERVATA

Soccer: Serie A; Milan-Juventus - RIPRODUZIONE RISERVATA
Soccer: Serie A; Milan-Juventus - RIPRODUZIONE RISERVATA

FOTO DI MATTEO BAZZI

Lezione di stile e di calcio quella di Massimiliano Allegri a San Siro dove la Juventus ha vinto per 1-0 contro la sua squadra di un tempo, il Milan. Silvio Berlusconi torna a fare l'allenatore aggiunto e si arrabbia un po'. Andare piu' spesso a Milanello? "Ma se poi non fanno quello che dico....", si sfoga. Il Milan mostra i suoi limiti e l'effetto Inzaghi potrebbe esaurirsi rapidamente se le vittorie non dovessero arrivare. L'affermazione di Parma ha creato troppe illusioni, generando forse una eccessiva dose di ottimismo. Il Milan si e' difeso, nel secondo tempo e' apparso rinunciatario e poco propositivo, l'attacco si e' spento lentamente, occasioni poche, fantasia zero. La Juventus e' piu' forte, il divario tecnico e' apparso evidente e incolmabile. La partita e' bella e carica di significati e suggestioni: la rivincita di Allegri (lui non vuole attribuire pero' questo significato alla sfida) che sotto gli occhi di Berlusconi espugna San Siro. Non infierisce, non si lascia andare a dichiarazioni o ad atteggiamenti scomposti ma ancora una volta si mostra elegante e sobrio. Eppure c'era chi era convinto che la stessa eleganza non fosse stata dimostrata nei suoi confronti. Allegri ha pagato il conto che viene presentato agli allenatori quando i risultati non arrivano. Tuttavia, il Milan della passata stagione era una squadra mediocre al cui capezzale accorse - in grande fretta - Clarence Seedorf, passato dalla condizione esaltante di figlio prediletto a quella sconsolante di figlio ripudiato. Il 'killer' del Milan però oggi si chiama Tevez: avrebbe dovuto trovarsi dall'altra parte della barricata ma il destino ci ha messo lo zampino. Adesso e' uno dei punti di forza di un Juventus candidata a vincere il titolo italiano. Il Milan del nuovo corso ha molto da lavorare e bene fa Inzaghi a ricordarlo spesso. I miracoli non avvengono tutti i giorni: cosi' i rossoneri hanno davanti a loro un lungo e difficile cammino, disseminato di incognite e di inciampi. El Shaarawy e' acciaccato, ieri era stanco, Menez non ha ripetuto la perfomance di Parma, Torres e' un punto interrogativo. La squadra e' da fare, il gruppo e' piu' avanti. Senza l''incedibilissimo' Balotelli (cosi' lo defini' Galliani), lo spogliatoio e' piu' sereno e compatto. Inzaghi sperava almeno di pareggiare, Allegri non vuole sentire parlare di vendette ma - in cuor suo - deve essere soddisfatto di se stesso e delle sue scelte. Questo Milan non sembra essere fra i candidati alla corsa allo scudetto, probabilmente puo' ambire ad arrivare nella top five. Roma e Juventus sulla carta sono le prime della classe. E' presto per azzardare ipotesi: eppure lo spirito da provinciale mostrato ieri dal Milan non lascia ben sperare soprattutto negli scontri diretti. Ed e' sbagliato attribuire a Inzaghi poteri e ricette magici. Berlusconi - come sempre - vuole sentirsi l'uomo in piu' e come sempre si rivela croce e delizia per gli allenatori che nel tempo si sono alternati su una panchina decisamente scomoda e difficile. Barbara esalta il ruolo di Pippo e afferma che proprio lui ha riacceso la scintilla dell'amore tra il padre e la squadra. Tuttavia, come ogni passione, anche questa e' fatta di alti e bassi, di esaltazione e delusione. Per Inzaghi strada tutta in salita con un occhio sempre rivolto ad Arcore e un orecchio attento ai consigli del vulcanico presidente. Una mano gliela da' il calendario: martedi' 23 il Milan va ad Empoli per cercare tre punti preziosi e rientrare subito nelle grazie di Berlusconi.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza