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Usa-Russia: gli storici incontri tra i leader

Usa-Russia: gli storici incontri tra i leader

Barack Obama e Vladimir Putin tornano a guardarsi negli occhi dopo un lungo periodo di gelo e in un incontro tutto in salita

28 settembre 2015, 17:01

Redazione ANSA

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Febbraio 1945: Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt e Josef Stalin a Yalta © ANSA/EPA

Febbraio 1945: Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt e Josef Stalin a Yalta © ANSA/EPA
Febbraio 1945: Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt e Josef Stalin a Yalta © ANSA/EPA

Barack Obama e Vladimir Putin tornano a guardarsi negli occhi dopo un lungo periodo di gelo in un incontro tutto in salita.

I due si incontrano a margine dell'assemblea dell'Onu per discutere di Siria, Ucraina e lotta al terrorismo. E le parole del presidente russo, che ha attaccato il sostegno americano ai ribelli in Siria, non promettono nulla di buono.

Il faccia a faccia avviene a quasi un anno dall'ultimo incontro al G20 in Australia, lo scorso novembre. Prima ancora, a giugno, avevano discusso della crisi ucraina durante il 70esimo anniversario del D-Day. Ma erano appuntamenti multilaterali, e i due si erano limitati a scambi di battute.

I rapporti tra Washington e Mosca sono precipitati al punto più basso dalla fine della Guerra Fredda con l'annessione della Crimea alla Russia, un'azione militare che ha provocato l'esclusione dei russi dal G8 dei leader mondiali. Obama e Putin intervengono all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Poi, in serata, l'incontro bilaterale sul quale le due amministrazioni hanno cominciato a litigare già nei giorni scorsi.

La Casa Bianca ha sostenuto che era stato Putin a chiedere "più di una volta" di vedere Obama, mentre il Cremlino ha smentito categoricamente. Pareri contrastanti anche sugli argomenti in agenda: il presidente russo vuole parlare di Siria, il collega americano di Ucraina. La Casa Bianca non ha nascosto le sue preoccupazioni per l'escalation militare russa in Siria, una mossa che il Cremlino sostiene ha lo scopo di combattere l'Isis. Ma l'amministrazione Usa sospetta che Putin stia cercando di rafforzare le sue posizioni nel Paese (lì i russi hanno l'unica base navale nel Mediterraneo, a Tartus) nel caso dovesse crollare sotto il peso della sanguinosa guerra civile.

"La decisione della Russia di rilanciare su Assad è una scommessa perdente", ha tagliato corto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest. Guardandolo negli occhi, Obama farà anche pressioni su Putin per far diminuire le tensioni nell'est dell'Ucraina, dove le forze pro-russe continuano a scontrarsi con l'esercito di Kiev. Ma nonostante le azioni di Mosca, Obama sostiene che "sarebbe sbagliato" non interloquire con il leader russo, ha riferito uno dei consiglieri per la sicurezza nazionale della casa Bianca, Ben Rhodes. Tra l'altro, il rafforzamento bellico russo sul territorio siriano ha messo in secondo piano l'ipotesi dell'amministrazione Usa di cambiare strategia nella lotta all'Isis.

Senza contare l'imbarazzo della Casa Bianca dopo la rivelazione che un gruppo di combattenti siriani addestrati dagli Usa avrebbe ceduto almeno un quarto dei suoi equipaggiamenti militari - forniti in parte proprio dagli americani - ai militanti qaedisti di al Nusra. Lo stesso segretario di Stato Usa, John Kerry, non ha nascosto le sue preoccupazioni sulle mosse militari di Mosca e ne ha parlato durante un incontro stamane con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. "Ci sono preoccupazioni su come vogliamo proseguire. E' il motivo principale per il quale ci incontriamo. Domani i nostri presidenti avranno un incontro bilaterale" su questo, ha precisato Kerry.

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