Un'altra giornata trascorsa sui pedali, a soffrire e a sperare. Passano le ore e l'infortunio alla spalla diventa sempre più un ricordo sbiadito. Alberto Contador si muove sempre meglio e ritrova il sorriso dopo l'arrivo di Campitello Matese, in questo spicchio di Molise immerso nel verde. La maglia rosa resta incollata sulla sua spalla provata e immobilizzare, malgrado gli 'scossoni' dei rivali. Lo spagnolo non lascia, ma anzi raddoppia il vantaggio sul rivale Fabio Aru, che sale da 2" a 4". Dettagli. Quel che conta è la prova di forza del leader della Tinkoff-Saxo che non concede nemmeno un centimetro. "Sapevo che avrebbero attaccato, me l'aspettavo proprio - ammette Contador -. Aru e Porte dovevano provarci e io ho badato a controllare la situazione, ma anche a gestire le mie forze. Del resto, non potevo fare altro dopo quello che mi è accaduto. La spalla mi fa male, dormo con il braccio immobilizzato e in bici non sto in una posizione particolarmente comoda, ma il tempo è dalla mia parte, lavora per me. Non è stato facile, tuttavia la situazione tende a migliorare: devo ricordarmi di non fare movimenti bruschi. In ogni caso, oggi abbiamo ottenuto un buon risultato. Sono un po' preoccupato per la cronometro, perché è lunga e mi costringerà ad assumere una posizione molto impegnativa sulla bicicletta. Non sarà facile". Spalla o non spalla, Contador oggi ha visto crescere il proprio vantaggio su Aru. "Ho più esperienza di Fabio e ho colto l'occasione al volo di ottenere due secondi al traguardo volante di Sora. Ho grande rispetto e ammirazione per Aru, in lui rivedo me da giovane. Lui può fare davvero grande il ciclismo italiano". Le parole della maglia rosa inorgogliscono il corridore sardo dell'Astana: "I suoi complimenti possono solo farmi piacere". Poi, aggiunge: "Abbiamo cercato di fare la corsa, ci siamo riusciti, abbiamo disputato una bella prova. Anche perché siamo riusciti a lanciare Mikel Landa che ha sfiorato anche il successo di tappa. Volevamo vincere a Campitello Matese, peccato che Landa non sia riuscito a centrare l'obiettivo. L'abbuono a Contador? Al traguardo volante, Alberto è stato più abile e pronto ad allungare la bici. Complimenti. Oggi ha dimostrato che sta bene". Infine, Aru rivela che al Tour "potrei esserci". Una novità, rispetto ai piani iniziali della squadra. Soprattutto per dare una mano al compagno dell'Astana, Vincenzo Nibali. "Oggi è stata una giornata importante, c'era la possibilità di vincere, avevo buone sensazioni e ci ho provato: è andata bene", le parole dello spagnolo dopo il traguardo. Due anni fa vinse a Ivrea, la tappa partita da Valloire, nel Giro d'Italia dominato da Nibali. Oggi si è ripetuto in una tappa complicata, la prima caratterizzata dal maltempo. Intxausti è stato caparbio, forte, intelligente, tenace. Ha vinto con merito a margine della lotta per la classifica generale.
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