Il Consiglio comunale di
Assisi ha approvato un ordine del giorno contro la libera
circolazione di veicoli a motore sulla rete dei sentieri e ha
impegnato la Giunta a esprimersi nelle sedi deputate e con gli
strumenti a disposizione contro la scelta della Regione Umbria,
ritenuta "fortemente penalizzante e limitante non supportata da
motivazioni sufficientemente valide e pericolosa per le
ricchezze ambientali e naturalistiche della nostra terra e per
gli inevitabili vincoli alle attività legate alla fruizione
della montagna".
Nello stesso ordine del giorno, presentato dai capigruppo
della maggioranza (Paolo Lupattelli del Pd, Scilla Cavanna di
Assisi Domani, Laura Pizziconi di Assisi Civica e Isabella
Fischi del Movimento5S), si chiede al sindaco di valutare in
merito alle potenziali ricadute che si avranno sul territorio a
seguito di questo emendamento al bilancio della Regione.
I quattro consiglieri di maggioranza attaccano l'emendamento
"che in sostanza - è detto in una nota del Comune - ridisegna
l'accesso nei sentieri, mulattiere, viali parafuoco e alle piste
di esbosco e di servizio ai boschi e pascoli, fissando il
divieto di circolazione solo in presenza di appositi cartelli
indicanti il divieto di transito. Nell'intero territorio
regionale, dove esistono 102 siti naturalistici, ci sono ben 444
sentieri gestiti dal Club alpino italiano e in merito a questa
questione i firmatari dell'ordine del giorno hanno ricordato
anche la lettera aperta di oltre 20 sindaci, tra i quali è
presente anche il sindaco di Assisi, che hanno dichiarato la
loro contrarietà, evidenziando anche le criticità, a tale
provvedimento, in particolare la circostanza 'che grazie alla
nuova normativa e al fatto che la segnaletica richiesta non è
stata posta in opera, tutta la viabilità minore dei nostri
territori diverrà di fatto percorribile dai veicoli a motore;
per impedire che ciò avvenga, in particolar modo con riferimento
alla viabilità principalmente utilizzata dal turismo slow,
legato alla sentieristica religiosa e naturalistica che
caratterizza la nostra regione le nostre Amministrazioni
dovranno, in tempi estremamente brevi, investire risorse di cui
non dispongono per le manutenzioni dei tratti di competenza
comunale, nonché dotarsi di tabelle i cui contenuti non sono
stati ancora definiti dal legislatore regionale'".
Infine nell'ordine del giorno è stata rammentata anche
contrarietà espressa in più occasioni dal Cai e da altre 23
sigle di associazioni escursionistiche, ambientalistiche e
culturali, promotrici anche della manifestazione del 3 febbraio
scorso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA