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Alleanza per la Vittoria, fallimento di Romizi sulla cultura

Alleanza per la Vittoria, fallimento di Romizi sulla cultura

'L'emblema è la crisi gestionale del sistema museale'

PERUGIA, 26 marzo 2024, 15:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"La crisi gestionale che attanaglia ciò che rimane del Sistema museale municipale testimonia l'inadeguatezza delle politiche culturali realizzate dalla Giunta Romizi": è quanto scrive in una nota la coalizione "Alleanza per la Vittoria".
    "Il venire meno del biglietto integrato, strumento che Perugia aveva adottato insieme alle principali città d'arte italiane, la perdita del Pozzo Etrusco, la protratta chiusura della Torre del Cassero, ora non più museo comunale e a gestione privata, la limitata apertura e mancata valorizzazione di San Bevignate, assieme alla crisi definitiva del progetto di 'Palazzo della Penna - Centro di cultura contemporanea', ha ridotto ciò che costituiva un'evidente ricchezza ed un volano di sviluppo, ad una realtà decadente e in palese crisi gestionale.
    Gli effetti che oggi ricadono sulle lavoratrici e sui lavoratori storicamente impiegati presso i musei civici, in parte non riassorbiti, demansionati, sottopagati, non sono altro che gli ultimi accadimenti collegati una visione limitata, arcaica, non incline allo sviluppo di modelli gestione innovativi e competitivi. Nell'ultimo decennio abbiamo assistito alla perdita di un pezzo del sistema dietro l'altro, in un processo di impoverimento che ha determinato diminuzione degli occupati, delle attività prodotte, dei benefici per cittadini e associazioni. Oltre a ciò, la scelta del contratto multiservizi al posto di quello di Federculture descrive efficacemente la visione sottesa all'agire dell'Amministrazione Romizi: i musei non sono luoghi di crescita culturale, civile, economica che necessitano di personale formato, preparato, motivato, ma sono strutture da aprire e chiudere, con orari sempre più ridotti, aspettando che qualcuno decida, bontà sua, di entrare".
    "Il tutto - conclude la nota - è plasticamente rappresentato dalla triste sorte di Palazzo della Penna, in ultimo con la cessazione della funzione dello spazio caffetteria e ristoro, riportato al modello di museo ottocentesco dopo essere stato, per anni, il centro più dinamico e attivo della vita culturale perugina, spazio riconosciuto a livello nazionale che creava opportunità, lavoro, socialità".
   

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